Inaugurazione Anno Accademico 2016-2017

Inaugurazione Anno Accademico 2016-2017

Comunicato stampa del 2 Marzo 2017

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“Nell’Europa dobbiamo continuare a credere non solo in termini monetari ed economici ma soprattutto nei valori culturali e sociali”. Inizia parlando di Europa e del nostro futuro di conoscenza e di libertà il Rettore Sauro Longhi che ha inaugurato il 48° Anno Accademico dell’Università Politecnica delle Marche. “I nostri studenti Erasmus, viaggiatori ed esploratori di questo grande paese, ci aiuteranno a diffondere questi valori di accoglienza e condivisione.” Agli studenti il rettore dedica buona parte del discorso parlando del diritto allo studio, del valore della ricerca e del lavoro. “L’Università deve diffondere nelle nuove generazioni la passione per lo studio, la curiosità di conoscere, l’interesse alla scoperta, la voglia di intraprendere, la determinazione di integrare  esperienze e culture diverse, la ricerca della bellezza, la conquista dell’equilibrio sociale e nuove idee per uno sviluppo sostenibile. Il nostro compito è aiutare i nostri studenti a raggiungere tutto questo".

L’Università Politecnica delle Marche con un numero di 4300 immatricolati nell’A.A. 2016-2017 conferma la sua forte attrattività, con una percentuale di crescita del 7% sulle lauree magistrali anche a fronte di una riduzione dei posti nazionali disponibili per i corsi di laurea della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Abbiamo registrato incrementi del 69% in Biologia Marina, così come in Rischio Ambientale e Protezione Civile, del 23% in Scienze Economiche e Finanziarie, del 19% in Ingegneria Informatica e dell’Automazione, dell’11% in Ingegneria Biomedica, così come in Scienze e Tecnologie Agrarie, del 9% in Ingegneria Meccanica, e così di seguito.

Leonardo Archini Presidente del Consiglio studentesco: “Per noi studenti l'università è sempre più il luogo in cui ci si iscrive per trovare un posto di lavoro migliore di quello a cui si avrebbe accesso con un diploma. Siamo spinti a finire il nostro percorso più velocemente possibile, per due motivi principali: da una parte l'università non vuole che impieghiamo più tempo del previsto a laurearci in quanto il ministero non considera chi è fuori corso per ripartire i fondi agli atenei, e dall'altra, per non gravare eccessivamente sulle nostre famiglie, se non per cercare nel più breve tempo possibile l'indipendenza e la serenità economica, messe in discussione da questi anni di crisi”.

Il prof. Bruno Mezzetti Docente di Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali ha tenuto la sua prolusione dal titolo: “La mela stregata. Scienza ed esoterismo nell'agricoltura del XXI secolo” dove partendo dall’emergenza dettata dai cambiamenti climatici ha ripercorso la storia dell’agricoltura fino ad arrivare ai giorni nostri. Ha parlato delle nuove biotecnologie per la riduzione dell’impatto ambientale. “E’ fondamentale - ha detto - una strategia di comunicazione della conoscenza scientifica, dei rischi e dei benefici, oggi succede sempre più spesso di non credere a un ricercatore internazionalmente accreditato ma di dare più affidabilità all’imbonitore televisivo o a un fake sui social.” 

“I love science” è la prima frase che compare scritta nello schermo durante la relazione della Senatrice Prof.ssa Elena Cattaneo, ospite d’onore all’inaugurazione dell’Anno Accademico 2016-2017. “Ci sono tanti motivi per amare la scienza. Tra questi anche i dubbi che ti assalgono durante una ricerca: quello che vedo è vero oppure no? C’è la continua necessità di approfondire la scoperta e verificarla, sono meravigliosi anche i segreti che ti fanno svegliare di notte, è meraviglioso anche chiedere ad altri se quei risultati raggiunti sono attendibili. Quello che invece è più difficile è parlare di scienza, noto sempre di più la difficoltà degli studiosi di farsi capire dalla politica, dalla società, dai cittadini”. Per la prof.ssa Cattaneo la ricerca scientifica è libertà, è come stare nel deserto della non conoscenza cercando di ridurre gli spazi di incertezza. La senatrice Cattaneo ha anche ricordato i 333 attacchi agli studiosi in 65 paesi da gennaio 2011 a maggio 2015 senza dimentica Giulio Regeni e il ricercatore Ahmadreza Djalali docente detenuto in Iran. Cattaneo poi si è concentrata sulla libertà di ricerca e ha parlato degli OGM, “per me è una questione dilaniante e culturale, una questione sociale piena di contraddizioni. Per affrontarla uso l’unico metodo, lo studio scientifico, ossia verificare e interagire con i colleghi. La prof.ssa ha concluso la sua relazione citando Rita Levi Montalcini: “non ci può essere spazio per la rassegnazione”. “Non possiamo rinchiuderci in noi stessi, fermarci - ha concluso Cattaneo - possiamo, con entusiasmo, ogni giorno cambiare il mondo nei nostri laboratori”. 

 
 
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