Oncologhe italiane contro le "fake news"

Depliant "Donne che curano"

22 Gennaio 2018

Tra le promototrici del progetto "Women For Oncology", contro la disinformazione in rete che mette seriamente a rischio la salute dei cittadini, c'è la prof.ssa Rossana Berardi direttore Clinica oncologica Univpm, Aou Ospedali Riuniti.

 

Le calamite sul frigorifero sono cancerogene. Come anche il microonde, del resto. E così i lutti e i dolori personali: veri e propri portatori di cancro, come i vaccini. Altro che il fumo. A proposito, se sono molti anni che fumate, continuate pure perché tanto smettere sarebbe inutile. La chemioterapia? Guai! Non è efficace, è dannosa come gli interventi chirurgici e le biopsie, che disseminano i tumori in tutto il corpo. È questa solo una piccola antologia delle innumerevoli falsità ‘oncologiche’ che infestano i social e purtroppo anche tanta vita reale: neppure la medicina è immune dall’insidioso fenomeno delle fake news. Che in questo campo, però, può comportare rischi decisamente molto più seri per chi vi si imbatte senza i dovuti filtri: sul piatto, stavolta, ci sono la salute e la vita stessa delle persone.

 

L’allarme viene lanciato da Women For Oncology, il network delle oncologhe italiane, emanazione di ESMO European Society for Medical Oncology), che in vista della prossima legislatura richiama a gran voce l’attenzione della Politica e delle massime istituzioni sul male del momento: la disinformazione dilagante unita alla crescente abitudine dei pazienti di fidarsi più di dottor Internet e dottor Google anziché di un oncologo in carne ed ossa. Per questo Women for Oncology ha organizzato a Montecitorio, per il prossimo 26 gennaio, l’incontro ‘Donne che curano’: un momento nel quale incontrare i politici nella sede istituzionale per eccellenza e fare il punto sulle principali sfide cui è chiamata a rispondere oggi l’oncologia italiana, specie quella al femminile.

 

Women for Oncology, il cui comitato scientifico è composto da nove tra le più importanti oncologhe italiane, supporta le professioniste dell’oncologia nella gestione del rapporto medico-paziente. Oggi chiede soprattutto un impegno, al Governo che verrà dopo il 4 marzo, di mettere la lotta alle fake news tra le priorità in agenda. Una lotta che le oncologhe portano avanti ogni giorno nelle corsie degli ospedali di tutto il Paese, mettendo al centro del processo di cura la comunicazione con il paziente e la sua famiglia. Ora c’è bisogno di qualcosa in più: occorre stabilire un’alleanza tra l’oncologia, la politica e anche i media. Perché per vincere il cancro non basta solo la medicina, serve anche una buona informazione.

 

“Le magnifiche nove” dell’oncologia italiana. Chi sono le promotrici di Women For Oncology Italy?  

Il progetto W4O Italy, avviato nel 2016, è stato fortemente voluto e avviato da nove oncologhe italiane che si sono già distinte per il conseguimento di importanti risultati professionali in ambito nazionale e che oggi ne costituiscono il Comitato Scientifico. Ecco le “magnifiche 9" che hanno dato vita al network in Italia.

 


Fabiana Letizia Cecere - Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, Roma
Rita Chiari - Azienda Ospedaliera di Perugia
Marina Chiara Garassino - Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano
Valentina Guarneri - Università degli Studi di Padova, IOV IRCCS
Nicla La Verde - ASST Fatebenefratelli Sacco, Milano
Laura Locati - Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano
Domenica Lorusso - Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano
Erika Martinelli - Università della Campania Luigi Vanvitelli, Napoli