Novità: Scienze ambientali e protezione civile

Terremoto agosto 2016 Marche

6 Luglio 2017

Il profilo professionale del laureato in Scienze Ambientali e Protezione Civile è caratterizzato, da una parte da una preparazione multidisciplinare sui fondamenti delle materie scientifiche di base, come la Matematica, la Fisica, la Chimica, la Geologia, la Biologia, dall'altra da una conoscenza approfondita integrata dell'ambiente, delle metodologie e tecniche di analisi delle condizioni ambientali e delle tecnologie per la risoluzione di problemi ambientali di origine antropica.

 

Parallelamente e su questa base scientifica acquisita, si innesta una formazione, conoscenza e competenza delle molteplici attività riconducibili alla protezione civile, quali: analisi e previsione dei processi naturali estremi, prevenzione, gestione delle emergenze e soccorso, interventi post emergenza necessari a garantire il ritorno ad una situazione di normalità. Il laureato ha inoltre capacità di raccogliere e interpretare i dati nel proprio campo di studi utili a determinare giudizi autonomi su problematiche specifiche, inclusa la riflessione su temi sociali, scientifici ed etici, nonché capacità di comunicare le informazioni raccolte, le idee che intende avanzare nel proprio ambito di lavoro, i problemi che dovessero emergere e le relative soluzioni a interlocutori specialisti nei vari campi delle Scienze ambientali e della protezione civile, ma anche ad interlocutori non specialisti. Queste capacità sono acquisite, oltre che seguendo lezioni teoriche rigorose anche attraverso le esercitazioni pratiche previste per ciascun insegnamento ed attraverso un periodo di stage presso enti e laboratori pubblici o privati specializzati nelle tematiche della protezione ambientale e civile. 


Tra gli sbocchi occupazionali ci sono le strutture pubbliche e private preposte al controllo ed alla protezione dell'ambiente, alla valutazione dell'impatto ambientale ed al recupero di ambienti naturali alterati (Agenzie nazionali e regionali per la protezione dell'ambiente, ecc.), le strutture pubbliche o private dedicate al monitoraggio ambientale, enti nazionali e locali con funzioni di protezione civile, strutture pubbliche o private di ricerca applicata allo studio delle condizioni dell'ambiente e dei problemi di inquinamento, con funzioni tecniche (Università, CNR, ENEA, ecc.). Senza dimenticare le industrie di varia natura (chimica, estrattive, manifatturiere, elettroniche, biotecnologiche, ecc.) e la prosecuzione degli studi in Lauree Magistrali della Classe LM-75 (Scienze e tecnologie per l'ambiente e il territorio) ed affini.

 

Secondo i recenti dati di Alma Laurea il tempo medio di laurea è di 3,8 anni (superiore alla media nazionale che invece è di 4,8 anni) e la  soddisfazione complessiva è pari all’87%. Sul fronte dell'occupazione, ad un anno dalla laurea lavora il 60% di coloro che non hanno proseguito gli studi nella magistrale (superiore alla media nazionale che invece è pari al 50%). Il guadagno mensile netto è di 815 euro (superiore alla media nazionale che invece è 773 euro). Il 50% degli occupati dichiara che la laurea è molto efficace o abbastanza efficace (superiore al dato nazionale che invece è pari al 39,4%).

 

Scarica la brochure