Perché dormiamo? Studiate 7mila sinapsi

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Comunicato stampa del 3 Febbraio 2017

Perché dormiamo? A svelarlo uno studio che è stato appena pubblicato (venerdi 3 febbraio), dopo più di tre anni di lavoro, dalla prestigiosa rivista “Science”. La ricerca è stata condotta dall'Università del Wisconsin-Madison in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche e l'Università di San Diego negli USA sulla neurobiologia del sonno. Tra gli autori Michele Bellesi ricercatore del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell'Univpm.

 

Il sonno rimane uno dei misteri irrisolti della biologia. Spendiamo circa un terzo della nostra vita in questo stato e tutti gli animali studiati fino ad ora, dagli invertebrati fino all’uomo, mostrano tale comportamento. Durante la veglia l’uomo interagisce con i diversi ambienti di vita memorizzando quello che gli accade intorno, anche senza accorgersene, e questo si ripercuote sulle sinapsi (le connessioni tra i nostri neuroni). Durante il giorno quindi le sinapsi si potenziano e aumentano di dimensione e il sonno serve proprio per depotenziarle e non saturare la capacità di apprendere. In questo modo ogni giorno siamo pronti a imparare cose nuove.

 

"La ricerca - spiega Michele Bellesi ricercatore del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell'Univpm - ci ha permesso di studiare le dimensioni delle sinapsi servendoci di un microscopio elettronico 3D, abbiamo misurato e ricostruito a mano circa 7mila sinapsi creando ad oggi il database più grande al mondo e scoprendo che dopo il sonno queste sinapsi si riducono di dimensione”. Tutte le sinapsi si comportano allo stesso modo? Le sinapsi sono il substrato della memoria e se tutte durante il sonno si rimpicciolissero sarebbero molti i ricordi persi nel sonno. In realtà la maggior parte delle sinapsi riducono le proprie dimensioni, ma si tratta solo di quelle piccole e medie. Le più grandi che probabilmente detengono le memorie più importanti non si riducono e rimangono stabili. Oltre allo studio dei cambiamenti morfologici delle sinapsi tra sonno e veglia, in futuro analizzeremo le conseguenze cellulari della perdita di sonno, una condizione ormai molto diffusa nella società moderna. 


"Proprio per continuare a scoprire i segreti dell’uomo e le complessità dell’ambiente in cui viviamo, come Università Politecnica delle Marche - ha detto il Rettore Sauro Longhi - abbiamo recentemente avviato il finanziato con nostre risorse, 7 milioni di euro, molteplici attività di ricerca nei diversi campi della scienze per continuare questa affascinante esplorazione della conoscenza".

 
 
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