La violenza sui minori, sulle donne, sugli anziani

Riconoscere, proteggere, intervenire

 
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La violenza nei confronti delle persone fragili rappresenta un fenomeno universale, una violazione dei diritti umani, che vede tutti i professionisti della salute chiamati ad affrontare problematiche estremamente complesse. Durante i primi anni di vita del bambino, in cui si verificano i casi più gravi di abuso, gli operatori sanitari potrebbero essere gli unici ad avere l’opportunità di approcciare il minore. Anche per la donna il ricorso alle cure in ambito ospedaliero può rappresentare il punto di inizio per l’uscita dalla spirale di violenza cui è costretta. L’abuso sull’anziano poi rappresenta la violenza del terzo millennio, fenomeno sempre più diffuso ma allo stesso tempo misconosciuto, che richiede specifica formazione per il riconoscimento e la prevenzione del fenomeno.


Le conseguenze per il benessere delle persone che hanno subito violenza sono di portata tale da costituire una priorità per la salute pubblica, che secondo ormai assodata veduta internazionale deve essere affrontata con un approccio interdisciplinare e scientifico, che includa ed integri la medicina, l’epidemiologia, la sociologia, la psicologia, la criminologia, l’educazione, l’economia ed il diritto.
Il Consiglio di Europa raccomanda di offrire ai professionisti della salute “una formazione che permetta di individuare le vittime di violenza ed assicurare ad ogni vittima, senza discriminazione alcuna, assistenza immediata ed esauriente, frutto di sforzi coordinati, multidisciplinari e professionali…”.


Non si tratta solo di una raccomandazione, ma di un imperativo etico, deontologico, giuridico: i professionisti della salute non possono limitarsi a curare, ma devono individuare le vittime della violenza ed i percorsi per uscirne!

 
 
 
 
 
dove
Auditorium Montessori della Facoltà di Medicina
 
 
 
 
quando
13 ottobre 2017, ore 08,00
 
 
 
 
organizzato da

Medicina Legale, Azienda Ospedaliero Universitaria, Ospedali Riuniti di Ancona

 
 
 
 
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