Fotografia dell'ADI su Dottorato e Post-Doc

ADI in Senato

6 Dicembre 2017

Il 5 dicembre scorso l’ADI, Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani, ha presentato presso la "Sala Caduti di Nassirya" del Senato della Repubblica a Roma, i risultati della prima parte della VII indagine nazionale sul dottorato e il post-doc. “Un momento ormai cruciale nella vita dell'ADI – scrive la delegazione dell’Univpm che ha partecipato alla presentazione - che fa da premessa e base di ogni nostra battaglia per i diritti e il futuro di tanti dottorandi e ricercatori precari”.

 

L’obiettivo era quello di ricostruire un quadro dettagliato delle condizioni di lavoro di tanti dottorandi e dottori di ricerca, delle loro prospettive di carriera, dei loro diritti di rappresentanza. “I numeri parlano di una desertificazione sempre più avanzata del sistema della ricerca universitaria e della formazione dottorale – scrive ancora la delegazione marchigiana - quei numeri dietro cui si nascondono le vite, le aspettative e il lavoro di tanti ricercatori troppo spesso mortificati dalla precarietà, espulsi dall'università e non considerati adeguatamente al di fuori dell'accademia”.

 

Ecco alcuni dei dati della VII indagine ADI:

Per la prima volta dopo molti anni, i posti di dottorato banditi in Italia registrano un aumento. Nel 2017 si torna ai livelli del 2014, con 9250 posti a bando, +5.5% rispetto al 2016.

In dieci anni si registra comunque una calo di posti a bando pari a 6483 posti (-41.2%). L'offera dottorale registra un'alta concetrazione territoriale, con 10 atenei (di cui 8 del Nord) che garantiscono il 42% dei posti a bando. Persiste inoltre un sistema di “compressione selettiva”, in continuità con quanto denunciato da ADI nelle scorse indagini nazionali: il 49% dei posti è bandito dagli atenei del Nord, il 29% del Centro, il 21% del Sud. L’aumento dei posti di dottorato, dunque, non riequilibra le diseguaglianze fra nord, centro e sud.

Vi è però un'altra buona notizia: diminuiscono infatti i posti di dottorato senza borsa, che passano dal 23.8% del 2016 al 17.7%. Si tratta del livello più basso di senza borsa dall’inizio delle rilevazioni di ADI.

 

Maggiori info alla pagina dell'ADI