Comitato etico per la sperimentazione animale

 

Regolamento

1.ISPIRAZIONE
 La ricerca biomedica e biologica in genere non è in grado di rinunciare alla sperimentazione animale. L'uso degli animali in questo tipo di ricerca ha consentito di acquisire una parte notevole delle attuali conoscenze in campo biomedico e di ottenere risultati altrimenti irragiungibili. Non c'é dubbio quindi che la ricerca che utilizza animali da laboratorio porta ad un avanzamento delle conoscenze. Questo non significa però che questo avanzamento di conoscenze debba essere ricercato sempre e comunque.
 Un problema etico della più grande rilevanza si pone in concomitanza con la necessità di  produrre sofferenze in esseri senzienti al fine di acquisire conoscenze sulla loro biologia, anche nel caso che queste conoscenze abbiano un valore intrinseco e risultino utili per fini ritenuti buoni. Un principio di equa considerazione  per tutti gli esseri viventi richiede che la sofferenza debba essere valutata indipendentemente dalla specie di appartenenza di un individuo. La capacità di provare dolore o sofferenza rappresenta di per sé una caratteristica significativa dal punto di vista morale e civile e, conseguentemente, l'interesse ad evitarla un interesse legittimo che non può essere eluso.
 Si conviene nel considerare non sempre lecita la sperimentazione su animali in base al principio che non è giusto generare intenzionalmente sofferenza o comunque disagio. Tuttavia il grado di riprovazione con cui si guarda a questa azione è direttamente connesso a specifiche circostanze del suo esercizio e della sua pratica. Tra queste sembra necessario includere la valutazione:
- del differente grado di sensibilità del soggetto su cui si esperimenta,
- dell'intensità e della durata delle sofferenze arrecate,
- del grado di probabilità con cui queste potranno essere effettivamente evitate,
- del numero degli esseri senzienti sottoposti a trattamenti dolorosi,
- delle conseguenze positive a lungo termine (compresa la possibilità di ridurre il dolore in genere) di tali esperimenti.
 In conclusione, si è convinti che il benessere degli animali da esperimento nonché la qualità dei risultati scientifici ottenuti dipendono in massima parte da una qualificata buona pratica di laboratorio o animal care.  Questa è l'unica  reale garanzia che assicura ai ricercatori di ottenere le risposte più valide ai loro quesiti, nel più breve tempo possibile, usando il minor numero possibile di animali e riducendo al minimo il loro grado di sofferenza ed il rischio i risultati siano alterati e compromessi da fattori estranei al disegno sperimentale.
2. FUNZIONI
 Il  Comitato Etico per la Sperimentazione Animale (C.E.S.A.) ha il compito di verificare che gli esperimenti sugli animali siano scientificamente corretti, metodologicamente appropriati e statisticamente congrui e che l'impegno degli  animali sia insostituibile, anche in ottemperanza al Decreto Legge del 27 gennaio 1992 n.116 che attua le direttive CEE nn. 86 e 609.
 Il Comitato verifica che, ai sensi del suddetto Decreto, i protocolli siano necessari per ricerche mirate ad uno dei fini indicati dall'art. 3 comma 1, che è inevitabile ai sensi dell'art. 4 e che siano assicurate le condizioni previste dall'art. 5.
 A tale fine il C.E.S.A. dovrà:
 - verificare la correttezza formale delle dichiarazioni presentate e sottoscritte dai ricercatori;
 - valutare i progetti di ricerca ed esprimere un giudizio di approvazione o di non approvazione;
 - provvedere alla stesura ed all'aggiornamento della modulistica con la quale il Ricercatore è tenuto ad avanzare al C.E.S.A. richiesta di valutazione del progetto sperimentale.
 Il C.E.S.A., inoltre, ha il compito di promuovere interventi intesi ad assicurare il rispetto delle norme di legge, migliorare l'animal care e la preparazione professionale dei ricercatori nella sperimentazione animale.
 I progetti saranno valutati in base alla rilevanza scientifica, alla adeguatezza del protocollo, all'obiettivo proposto in termini di modello animale, al numero di animali utilizzati, alle condizioni sperimentali.
3. COMPOSIZIONE
 Il C.E.S.A. dell'Università di Ancona è composto da 8 elementi:
- Due  Ricercatori
- Due Medici
- Un Veterinario
- Un Esperto Statistico
- Un Funzionario dell'Amministrazione di Ateneo
- Un Esperto Bioetico
 I membri del Comitato vengono nominati dal Rettore su proposta dei Presidi della Facoltà di Medicina e Chirurgia, di Scienze FF.MM.NN. e di Agraria. Il Comitato elegge il Presidente e il Vice Presidente che lo sostituisce in caso di assenza o impedimento. Il Comitato è presieduto dal Presidente o dal Vice Presidente, o, in loro assenza dal membro più anziano. I membri del Comitato durano in carica cinque anni.
 Il Funzionario dell'Amministrazione svolge la funzione di Segretario, con il compito di redigere i verbali delle Sedute, che saranno trascritti su apposito registro. Per questo compito può anche utilizzare persone al di fuori dei membri del comitato.
4. CONVOCAZIONE
 Il Comitato è convocato dal Presidente almeno quindici giorni prima della data di riunione. La convocazione scritta sarà accompagnata, oltre che dal verbale della seduta precedente anche dalla documentazione attinente ai progetti da esaminare, specificamente numerati ed elencati.
 Il Comitato si riunisce almeno tre volte all'anno, secondo un calendario concordato tra i membri e pubblicato a cura del Segretario, ed ogni volta che sia richiesto per necessità emergenti. La riunione è valida qualora siano stati espressi i pareri di tutti i membri
5. RICHIESTA E FORMULAZIONE DEL PARERE
 La richiesta di parere dovrà essere formulata da ricercatori di Enti o Aziende attraverso apposito sistema di schede, così come negli allegati A, B e C.
 Nel caso in cui la richiesta di parere provenga da persone, fisiche o giuridiche diverse da quelle dell'Università di Ancona, il parere del Comitato viene assoggettato a un tariffario.
 Tale scheda andrà compilata utilizzando una terminologia comprensibile. In essa dovanno essere descritte le basi sperimentali, gli scopi, le metodiche di lavoro, le controindicazioni, i rischi  ed i criteri di scelta degli animali.
 Le schede sono fatte pervenire al Segretario del Comitato in tempo utile per la convocazione del Comitato stesso. Il Comitato esprime il proprio parere, corredato da motivazioni.
 Le modalità di espressione del parere sono esemplificate nell'allegato D, che viene trasmesso ai ricercatori a cura del Segretario.