Scoperta una nuova cellula che regola il metabolismo dell’organo adiposo

nuovo tipo di adipocita bruno CYP2E1+

2 Novembre 2020

La combinazione tra la classica anatomia e le più moderne tecniche di biologia molecolare ha portato alla scoperta di una nuova cellula che potrebbe risolvere importanti problemi di salute correlati al progresso socio-economico: obesità e diabete.

 

Il gruppo di Zurigo (ETH) condotto dal Prof. Wolfrum che da anni collabora con il Prof. Cinti dell’Università Politecnica delle Marche (UNIVPM), ispirato dalla descrizione anatomica di un nuovo tipo cellulare nel grasso bruno fatta dal gruppo di Ancona (che include il Prof. Antonio Giordano e la Dr.ssa Georgia Colleluori), ha individuato una popolazione cellulare con caratteristiche peculiari (vedi immagine).

 

Il grasso bruno fa parte dell’organo adiposo, ma è composto da un tessuto in grado di contrastare l’attività del grasso bianco (grasso comune) in quanto disperde l’energia sotto forma di calore. Infatti, l’organo adiposo oltre a conservare l’energia che deriva dagli alimenti (grasso bianco) la usa per produrre calore (grasso bruno).

 

La produzione di calore è indispensabile alla vita dell’uomo perché le nostre cellule funzionano solo a 37°C, ma la temperatura ambientale è spesso ben al di sotto di tale livello. I due tessuti hanno quindi azioni contrastanti, ma si localizzano nello stesso organo perché le loro proprietà plastiche permettono una reciproca conversione a seconda delle necessità funzionali: se ci esponiamo al freddo cronico l’organo tende ad avere più grasso bruno; se ci esponiamo ad una bilancia energetica positiva (per esempio da consumo di cibo eccessivo) l’organo tende ad avere più grasso bianco con conseguente obesità.

 

Per produrre il calore le cellule brune bruciano proprio i grassi contenuti nel grasso bianco. Da diversi decenni il gruppo del Prof. Cinti e del Prof. Giordano propone lo studio di farmaci che possano attivare il grasso bruno o convertire il grasso bianco in bruno, nella speranza che si possa contrastare l’obesità e le malattie che da essa derivano, in primis il diabete.

 

Le caratteristiche della nuova cellula del grasso bruno sarebbero quelle di regolare l’attività del grasso bruno: una specie di interruttore in grado di spegnere l’attività termogenetica se la produzione di calore è eccessiva e la temperatura sale troppo (sappiamo bene quali danni provoca la febbre).

Questi interruttori sono numerosi nel grasso bruno umano che quindi “consuma poco” e non si oppone all’accumulo del grasso.

Quindi, a questo punto possiamo affiancare alla strategia di farmaci che attivino il grasso bruno anche quella di farmaci che inibiscano i suoi inibitori.

 

Un passo in avanti nella lotta all’obesità e al diabete, ma anche nella comprensione di come funzionano i nostri organi che sono evidentemente dotati di fini regolatori funzionali di cui ancora poco è conosciuto e che aprono nuove prospettive di ricerca.

 

La scoperta è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature.

LINK https://www.nature.com/articles/s41586-020-2856-x

 
 
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