COVID-19 e malattia di Hartnup

COVID-19 e malattia di Hartnup

15 luglio 2020

“COVID-19 and Hartnup disease: an affair of intestinal amino acid malabsorption” è il titolo di una ricerca curata dai docenti Enzo Nisoli dell’Università degli Studi di Milano Statale (Dipartimento di Biotecnologie Mediche e Medicina Traslazionale), Saverio Cinti dell’Università Politecnica delle Marche (Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica) e Alessandra Valerio Università degli Studi di Brescia (Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale). La ricerca è in corso di pubblicazione presso la rivista "Eating and Weight Disorders - Studies on Anorexia, Bulimia and Obesity".

 

Molti pazienti gravi di COVID-19 sviluppano disturbi gastrointestinali (circa il 15%), anche in assenza di tosse e dispnea. Comprendere il meccanismo dei disturbi gastrointestinali è importante per una migliore assistenza clinica per i pazienti con COVID-19.

 

La malattia di Hartnup è una malattia ereditaria rara, in cui l’attività di un complesso molecolare (ACE2-B0AT1), trasportatore di aminoacidi neutri, è geneticamente difettoso. In particolare, la malattia di Hartnup comprende alterazioni cutanee, manifestazioni neurologiche o sintomi psichiatrici, simili a quelli spesso descritti in casi gravi di COVID-19, insieme ai disturbi gastrointestinali.

 

Pertanto, ipotizziamo che COVID-19 possa condividere un meccanismo fisiopatologico con la malattia di Hartnup.

 

Poiché le cellule intestinali sono dotate del complesso ACE2-B0AT1 che serve al trasporto (quindi assorbimento) di aminoacidi neutri, ipotizziamo che il virus (che usa ACE2 per penetrare nelle cellule) utilizzando il complesso riduca di fatto la sua capacità funzionale e renda i pazienti simili a quelli affetti dalla sindrome di Hartnup.

 

Come conseguenza della nostra ipotesi, proponiamo di trattare i pazienti COVID-19 come pazienti Hartnup. Diete ad alto contenuto proteico sono state infatti messe a punto per superare il trasporto carente di aminoacidi neutri nella maggior parte dei pazienti Hartnup.

 

Questo approccio può essere cruciale per prevenire sequele fisiche, neurologiche e psichiatriche a lungo termine nei pazienti con COVID-19 dopo il recupero.