Chi siamo e qual è il nostro impatto sociale ed economico sul territorio?

Presentazione del Bilancio Sociale e Supplemento di Genere

Comunicato stampa del 17 dicembre 2018

Presentato oggi il Bilancio Sociale e il Supplemento di Genere dell’Università Politecnica delle Marche. L'appuntamento chiude un cerchio sugli eventi del 2018 dedicati al tema di genere e al più ampio concetto di pari opportunità nella scuola, nel lavoro e nella vita. La presentazione del Bilancio Sociale e del Supplemento di Genere è un’occasione di confronto e riflessione su un tema su cui il Rettore quest'anno ha focalizzato l’attenzione nei diversi eventi d’Ateneo, dall'inaugurazione dell'Anno Accademico fino a Your Future Festival.

 

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“L’Università pubblica, più di ogni altra istituzione, deve guidare un processo d’integrazione fondato sulla condivisione del sapere per progettare un futuro di prosperità e pace – ha detto il Rettore Sauro Longhi. L’obiettivo è di formare persone, con elevati contenuti di conoscenza e ricchezza culturale, capaci di inserirsi e relazionarsi in un ambiente in continuo mutamento. Un Paese capace di valorizzare la conoscenza, con tanti giovani che investono nello studio, saprà offrire opportunità di crescita sociale ed economica. Il Bilancio Sociale è per noi uno strumento per farci conoscere dalle diverse categorie di portatori di interesse e per mettere le loro attese sempre più al centro delle nostre scelte strategiche ed operative”.  

 

La Direttrice Generale Rosalba Valenti pone l’accento sul valore del bilancio sociale che grazie ai numeri e ai dati esposti fotografa la complessità delle attività che l'ateneo mette in atto nel territorio. “Si tratta di un percorso che ha coinvolto tutto l’ateneo. Il Bilancio Sociale è per noi anche strumento di gestione strategica, un supporto informativo ai diversi livelli decisionali ma anche una vetrina verso gli studenti e tutta la città”.

 

“Il Bilancio Sociale è nato con l’obiettivo di narrare e misurare le attività svolte dal nostro Ateneo, far conoscere chi siamo, che cosa facciamo, quali obiettivi ci siamo posti, quali risultati abbiamo

raggiunto e qual è il nostro impatto, sociale ed economico, sul territorio – ha detto la Prof.ssa Maria Serena Chiucchi curatrice del Bilancio Sociale, Delegata del Rettore al Controllo di Gestione e all’efficienza organizzativa. “Con il bilancio rendiamo tangibile il valore spesso intangibile creato per gli stakeholder. Ad esempio il valore che creiamo per gli studenti si può vedere anche grazie al tasso di occupabilità che è del 91,9% più alto della media nazionale che è del l’86,6%”.

 

“Il Supplemento di Genere ha la finalità di leggere quanto riportato nel Bilancio sociale in ottica di genere – così la Prof.ssa Giulia Bettin Delegata del Rettore alle Pari Opportunità. Sul fronte dell’occupazione, come sappiamo esiste un problema serio, in termini di genere, per quanto riguarda il divario occupazionale e retributivo tra uomini e donne. Per i nostri laureati però il dato è in controtendenza: il divario tra maschi e femmine, nel tasso di occupazione e per la retribuzione è minore rispetto alla media nazionale”.

 

GLI INTERVENTI
Alla presentazione nell’aula del Faculty Club dove erano presenti moltissimi dottorandi sono intervenuti Francesca Gironi Presidente Movimento Femminile Coldiretti Marche Nuova Delegata pari Opportunità nell’associazione europea COPA-COGECA, Roberto Cardinali componente per le Marche del Consiglio Centrale Piccola Industria Confindustria e Responsabile Progetto Gestione Emergenze Confindustria (riconoscimento ONU) e Paolo Marasca Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Ancona.

 

"Come imprenditrici - ha detto Francesca Gironi - viviamo aspetti di uguaglianza e disuguaglianza tutti i giorni, soprattutto per quanto riguarda il poter coniugare la famiglia con la professione. Da diversi anni, come Coldiretti, abbiamo previsto nell'ambito dell'agricoltura sociale progetti di agriasilo e agrinido dove le donne possono dire la loro. La stessa Coldiretti, a livello istituzionale, è in controtendenza rispetto all'Italia: nelle Marche i ruoli chiave sono rivestiti da donne come Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche e membro della giunta nazionale, Alba Alessandri, delegata Giovani Impresa, e Giuliana Giacinti alla guida di Terranostra”. 
  

“Per le imprese è fondamentale costruire con le università un’industria 4.0 – ha detto Roberto Cardinali – efficientare i processi e recuperare un gap di produttività. Le università possono contribuire a rinnovare il mondo delle imprese trovando spazi di innovazione in settori maturi, incrementando il numero e il valore dei progetti di ricerca applicata. Infine è importante rafforzare la partecipazione delle imprese anche nella didattica per rendere più facile lo scambio di domanda e offerta e il passaggio dal mondo della formazione a quello del lavoro”.


“Il bilancio sociale e il supplemento di genere – ha detto l’assessore Paolo Marasca - sono due strumenti fondamentali per migliorare il territorio e il mondo in cui viviamo; se c’è una università sana che si interroga, si pone obiettivi e produce documenti come questi, naturalmente il territorio ha maggiori possibilità di creare un futuro e un paesaggio per i giovani. Questa è la grande scommessa di oggi: dimostrare che ci sono possibilità ai giovani.”

Per vedere i bilanci:

https://www.univpm.it/Entra/Ateneo/Politiche_e_Strategie/Bilancio_sociale_univpm_2017-2018

 

I DATI

Le tre principali missioni dell’Università Politecnica delle Marche sono la valorizzazione della ricerca e della qualità della didattica nonché il trasferimento di conoscenza e innovazione sul territorio con un chiaro impegno a sensibilizzare la società sul valore della ricerca e sulla cultura universitaria. In questa direzione, il nostro Ateneo ha deciso di avviare, all’inizio del 2017, un processo di rendicontazione sociale, che si è concretizzato, nella redazione del primo Bilancio Sociale nel 2017 e del secondo Bilancio Sociale e del Supplemento di Genere nel 2018. L’intenzione che ci ha guidato è stata quella di cogliere la poliedricità delle attività svolte nel nostro Ateneo, riflettere su di esse in coerenza con la mission, le strategie e gli obiettivi, “render conto” delle attività realizzate ai nostri “stakeholder” e, soprattutto, mettere le loro attese sempre più al centro delle nostre scelte strategiche ed operative. Il Bilancio Sociale 2017 illustra, nella relazione economica, le risorse attratte e distribuite dall’Ateneo e nella Relazione Sociale, i risultati conseguiti nella Didattica, nella Ricerca e nella Terza Missione.

 

ASPETTO ECONOMICO
Sotto l’aspetto economico emerge come, oltre alle risorse derivanti dai trasferimenti ministeriali (il cosiddetto FFO - Fondo di Finanziamento Ordinario), l’UnivPM sia in grado di attrarre autonomamente risorse, grazie alla contribuzione degli studenti, a contributi di soggetti pubblici e privati, alle risorse derivanti da progetti di ricerca e da prestazioni di servizi, per una percentuale pari al 47% delle risorse complessive. Tali risorse (oltre 136.000.000 €) sono utilizzate nello svolgimento delle attività istituzionali e di supporto: Didattica (34%) e Ricerca (34%), a cui è destinata la quota maggiore, Tutela della Salute (19%), internazionalizzazione (2%) e servizi di supporto alle missioni principali (11%).

 

DIDATTICA
Per quanto concerne la Didattica, la strategia dell’UnivPM si articola su tre percorsi principali di sviluppo focalizzati sulla riduzione della dispersione didattica, sul rafforzamento della sua dimensione internazionale e sulla valorizzazione dell’interdisciplinarietà. Il numero complessivo degli studenti iscritti ai corsi di studio nell’a.a. 2017/2018 è pari a 16.886 unità e il 66% degli studenti iscritti è regolare, ossia è iscritto da un numero di anni inferiore o uguale alla durata normale degli studi rispetto all’anno di ingresso in Ateneo e all’anno di corso di prima iscrizione. Nel 2017, la quota dei laureati entro la durata normale dei corsi di studio si attesta al 50%, in crescita rispetto agli anni precedenti ed in linea con la media italiana. Nei corsi di studio di primo livello, la percentuale di laureati in corso dell’UnivPM è pari al 54,3%, significativamente più elevata della media italiana (50,8%).

 

Dal confronto tra i laureati UnivPM e quelli degli altri Atenei italiani (dati del Il XX Rapporto AlmaLaurea) emerge che l’età media alla laurea è mediamente più bassa di quella italiana: 25,3 anni per UnivPM contro una media italiana di 26 anni. Elevata è la soddisfazione complessiva per l’esperienza di studio compiuta: circa il 90% dei laureati UnivPM si dichiara soddisfatto, contro un dato nazionale dell’88,1%.

Inoltre, il tasso di occupazione dei laureati UnivPM di tutti i livelli, ad un anno dal conseguimento della laurea, è in linea con il dato medio nazionale e si attesta intorno al 55%. La percentuale risulta essere più elevata per i laureati magistrali biennali con un valore, pari al 79,9%, superiore al dato medio nazionale del 73%. Focalizzando l’attenzione sui laureati magistrali biennali è possibile osservare che il loro tasso di occupazione è superiore al dato medio italiano sia con riferimento all’occupazione a 3 anni che a 5 anni dal conseguimento del titolo. In particolare, il tasso di occupazione a 5 anni è pari al 91,9% contro l’86,6% della media nazionale.

 

Le retribuzioni dei laureati UnivPM sono più alte rispetto alla media italiana: arrivano a 1.506 euro netti mensili a fronte dei 1.410 euro della media nazionale. Questi numeri confermano la capacità dell’Ateneo di formare sempre più studenti che al termine degli studi trovano impieghi di ottima qualità e ben retribuiti. Emerge, infine, che la percentuale di laureati con genitori non laureati risulta essere pari al 74,2%, più alta quindi di quella media italiana (69,3%). Questo è un importante segno di mobilità sociale.

 

Per quanto concerne l’internazionalizzazione della Didattica, numerosi sono gli accordi con università straniere per la mobilità di studenti, neolaureati e docenti: oltre ai 316 accordi Erasmus+ con università di 24 Paesi, l'UnivPM ha sottoscritto 333 Memorandum of Understanding con Atenei di 78 Paesi in tutto il mondo. Nell’a.a. 2017/2018, sono stati 355 gli studenti dell’UnivPM in mobilità internazionale outgoing per studio verso atenei stranieri, un dato in costante crescita nel triennio (+43% rispetto all’a.a. 2015/2016) e gli studenti e neolaureati dell’UnivPM in mobilità internazionale per tirocinio sono stati oltre 230.

 

RICERCA

Per quanto concerne la Ricerca, più di 500 professori e ricercatori, oltre 230 assegnisti e 360 dottorandi operanti nei 12 Dipartimenti dell’UnivPM sviluppano attività di ricerca a livello nazionale e internazionale, coadiuvati degli Uffici dell’Amministrazione centrale nella diffusione della conoscenza e nel trasferimento dei risultati. Nel 2017, al fine di consolidare e sostenere attività scientifiche, l’Ateneo ha stanziato 4.800.000 € destinati alla realizzazione della ricerca scientifica e dei progetti ritenuti strategici. Significativi, inoltre, sono inoltre i fondi attratti partecipando a bandi competitivi Europei e internazionali (circa 3.000.000 € la quota dei ricavi di competenza dell’esercizio 2017), segno evidente dell’internazionalizzazione della nostra ricerca, e stipulando convenzioni con Enti privati e pubblici (circa 3.000.000 €).

 

Copiosa e a vocazione internazionale è la produzione scientifica dell’Ateneo: oltre il 70% ha rilevanza internazionale. Nel 2017, la positiva valutazione della qualità della ricerca, evidente nell’ultimo esercizio di valutazione ministeriale (VQR 2011-14), è stata ampiamente confermata dagli ottimi risultati conseguiti nella individuazione dei cosiddetti “Dipartimenti di eccellenza” delle università statali: ben 8 dei 12 Dipartimenti dell’UnivPM sono stati giudicati di eccellenza nella qualità della ricerca e nella progettualità scientifica, organizzativa e didattica. Tra i 180 individuati per il 2017 dall’ANVUR, inoltre, ben cinque dei nostri Dipartimenti sono stati ammessi al finanziamento straordinario per oltre 33 milioni per l’assunzione di 40 unità di personale docente e ricercatore e per lo sviluppo di cinque laboratori.

 

TERZA MISSIONE
Con riferimento alla Terza Missione, le attività con cui l’Ateneo contribuisce a trasferire conoscenze, tecnologie e innovazione nel territorio e nel sistema socio-economico sono molteplici: deposito di brevetti, creazione di spin off, convenzioni con Enti pubblici e privati, attività di Job placement e di supporto all’incontro domanda e offerta di lavoro, tirocini.  A riguardo si segnala che lo storico dei depositi dei brevetti e delle nuove varietà vegetali ha raggiunto un totale di 77 titoli depositati e gestiti nel corso del tempo e che il 2017, con la costituzione di 4 nuovi spin-off, ha visto il numero totale degli spin-off costituiti raggiungere quota 50. L’Ateneo è inoltre un protagonista della sanità regionale, sia attraverso la didattica sia attraverso i servizi sanitari che eroga nelle strutture ospedaliere della Regione. Nel 2017, nelle 33 Strutture a direzione Universitaria o a direzione Ospedaliera ma temporaneamente attribuite ad un Direttore Universitario, gli accessi in Day Hospital sono stati circa 22.800, mentre i dimessi in degenza ordinaria quasi 16.000.

 

SUPPLEMENTO DI GENERE
L’edizione 2017 del Bilancio Sociale è stata arricchita da un Supplemento di Genere, con l’obiettivo di leggere i dati forniti a livello complessivo nel Bilancio Sociale in ottica di genere e mettere dunque a fuoco il contributo che donne e uomini danno alle diverse aree di attività dell’ateneo nonché ai diversi livelli organizzativi e agli organi di governo. Tale scelta riflette l’attenzione crescente rivolta al tema della parità e alle politiche di genere all’interno della Pubblica Amministrazione, e del sistema universitario italiano.

 

Lo scorso 22 novembre si è svolta presso il MIUR a Roma la conferenza “I bilanci di genere nel sistema universitario”, all’interno della quale sono state presentate le iniziative dei diversi atenei italiani, tra cui UnivPM, in tema di bilancio di genere, in un’ottica di condivisione delle esperienze e di riflessione per il futuro. Ad una prima lettura, i dati riportati nel Supplemento di Genere rivelano le criticità tipiche degli atenei con una marcata “vocazione” politecnica, ossia una sotto-rappresentazione femminile all’interno delle facoltà scientifiche, sia all’interno del corpo docente, sia tra studenti e laureati. I progressi registrati all’interno dell’ateneo nell’ultimo quinquennio sono tuttavia rilevanti: l’incidenza femminile nel ruolo dei professori ordinari è aumentata del 6% tra il 2012 e il 2017, a fronte di un miglioramento molto più ridotto (+2%) registrato su scala nazionale. 

 

Per quanto riguarda l’inserimento lavorativo dei laureati, l’UnivPM mostra divari di genere nei tassi di occupazione e nelle retribuzioni nette significativamente inferiori rispetto alla media nazionale. Ad un anno dal conseguimento della laurea magistrale, le laureate UnivPM hanno tassi di occupazione di poco inferiori rispetto ai colleghi maschi (77 contro 82%, rispettivamente). Lo stesso gap risulta pari al doppio, ossia dieci punti percentuali, su scala nazionale.

 

Anche nell’ambito dell’attività di ricerca e di terza missione, la presenza femminile all’interno dell’ateneo gioca un ruolo rilevante. In termini di produzione scientifica, delle 1897 pubblicazioni complessivamente prodotte nel 2017, la metà risultava avere almeno una donna tra gli autori, dato in costante crescita nell’ultimo triennio. Le donne hanno inoltre contributo ad oltre la metà dei depositi dei brevetti e delle nuove varietà vegetali.

 

 

 

 
 
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