Come la genetica cambierà la medicina

Come la genetica cambierà la medicina

Comunicato stampa del 18 Ottobre 2016

Giovedì 20 ottobre alle ore 18.00 presso il Rettorato dell'Università Politecnica delle Mache - Piazza Roma 22, nell'ambito delle "LEZIONI FRANCO ANGELERI", si  svolgerà la conferenza "Come la genetica cambierà la medicina". Relatore: Andrea Ballabio dell'Istituto Telethon di Genetica e Medicina (Tigem) e Università Federico II, Napoli. Presenta: Fiorenzo Conti dell'Università Politecnica delle Marche. 

"Ho scelto di fare il ricercatore - scrive il prof. Ballabio - perché la scoperta scientifica, ovvero il “conoscere” prima degli altri, è una delle cose più affascinanti che esistono. Farlo con fondi Telethon è un grande orgoglio e una grande responsabilità. Ma anche l’occasione di lavorare insieme a tanti giovani intelligenti e motivati con la speranza di poter aiutare persone che soffrono". Telethon da anni si batte per fare avanzare la ricerca verso la cura delle malattie genetiche rare. In che modo? dando priorità a quelle malattie che per la loro rarità sono trascurate dai grandi investimenti pubblici e industriali; selezionando i migliori ricercatori in Italia e i progetti più promettenti; coinvolgendo tutti gli Italiani nella lotta contro le malattie genetiche; informando chi aiuta su come vengono investiti i fondi raccolti.

Le public lectures rappresentano nella tradizione scientifica anglosassone un mezzo importante e prestigioso per la comunicazione della conoscenza e per onorare le grandi personalità. E' su queste basi che nascono le LEZIONI FRANCO ANGELERI, conferenze su temi all'intersezione delle culture dedicate alla memoria di Franco Angeleri (1928-2008), grande maestro, professore emerito di Neurologia alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, Rettore dell’allora Università di Ancona dal ’79 all’82. opera svolta nella cura e nell’assistenza dei malati di Alzheimer e nella ricerca su questa malattia devastante. Era stato presidente anche della Lega Italiana contro l’Epilessia, con un’azione di spicco nell’assistenza ai pazienti cronici, per i quali aveva anche collaborato attivamente con l’Istituto Santo Stefano.

Nella foto Andrea Ballabio