Misure integrative protocollo fase 3

Allegato n. 1 - Decreto Rettorale n. 1142 del 10 novembre 2020

 

Al fine di dare attuazione ai vari DPCM attuativi di disposizioni normative adottate per far fronte all’emergenza da Covid-19 che si sono susseguiti dalla data di approvazione del Protocollo UNIVPM FASE 3, approvato con Decreto Rettorale n. 792 del 31.08.2020, ad oggi, si forniscono le seguenti indicazioni che integrano il Protocollo in essere senza modificarne l’assetto organizzativo.

 

Didattica

 

Sulla base di quanto deliberato dal Comitato Regionale di Coordinamento delle Università Marchigiane nella seduta del 6.11.2020 in attuazione del DPCM del 3 novembre 2020 e dell’Ordinanza Regionale n. 42 del 5 novembre 2020 si stabilisce quanto segue.

  • Tutte le attività formative e curricolari si svolgono a distanza.
  • Sono consentite in presenza le sole attività formative e curriculari degli insegnamenti relativi al primo anno dei corsi di studio universitari.
  • Sono consentite le attività di tirocinio e laboratoriali per tutti gli studenti, anche presso le organizzazioni convenzionate, in quanto indifferibili e indispensabili per il regolare svolgimento e conclusione dei percorsi universitari, nel rispetto delle linee guida del Ministero dell’Università e della Ricerca di cui all'allegato 18, nonché sulla base del protocollo della gestione di casi confermati e sospetti di Covid-19, di cui all'allegato 22 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 novembre 2020.
  • È consentito agli studenti, per la realizzazione delle tesi di laurea l’accesso ai laboratori nel rispetto dei protocolli di sicurezza.
  • Sono aperti i servizi comuni dell’università nelle modalità organizzative delineate dalle singole strutture (segreterie studenti, biblioteche, mediateche, atelier informatici, ecc).
  • L’Ateneo, condividendone le finalità, si impegna fin da subito a recepire, secondo le indicazioni che saranno date dalla Crui e dalla Regione Marche, le disposizioni in merito alla richiesta della componente studentesca relativamente all’utilizzo di almeno una/due aule studio per ogni plesso universitario per consentire la connessione anche agli studenti con difficoltà di collegamento internet. Ogni area culturale si attiverà per l’attivazione del tracciamento e per la gestione delle aule studio.
  • Gli esami, anche del primo anno, si svolgono esclusivamente in modalità a distanza.
  • Le sedute di laurea e quelle per il conferimento dei titoli post lauream si svolgono esclusivamente in modalità a distanza.
  • Proseguono in presenza le collaborazioni studentesche (studenti 150 ore) e il tutorato.
  • Per i dottorandi, le lezioni didattiche sono erogate in modalità a distanza, mentre potranno essere svolte in presenza le attività connesse alla ricerca.
 

Personale docente

 

Il personale docente svolge l’attività didattica nelle aule dell’Ateneo secondo il calendario predisposto dalle aree culturali.

Continua a svolgere l’attività di ricerca nel rispetto dei protocolli Covid adottati dall’Ateneo.

In caso di quarantena con sorveglianza attiva o di isolamento domiciliare fiduciario, il personale docente che non si trovi nella condizione di malattia certificata, svolge la propria attività in modalità a distanza dandone tempestiva comunicazione al Preside o al Direttore della rispettiva area culturale.

Inoltre, ai fini del contenimento della diffusione del virus Covid-19, qualora sussistano specifiche condizioni quali, a titolo esemplificativo, patologie che compromettono le difese immunitarie, familiari conviventi ad alto rischio da contagio, quarantena del figlio convivente minore di quattordici anni e altre motivate esigenze legate al Covid-19, i professori e i ricercatori possono richiedere di svolgere la propria attività a distanza, concordandone le modalità con il Preside o il Direttore della rispettiva area culturale.

Ai fini del monitoraggio delle attività di didattica frontale, il docente che svolge la didattica in luogo diverso dall’Ateneo, deve inserire tra i discenti il nominativo del Presidente del Corso di Studio.

 

Personale tecnico-amministrativo

 

Il DPCM 3 novembre 2020 all’art. 5 commi 3-5 così recita:

Le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, assicurano le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le potenzialità organizzative e con la qualità e l’effettività del servizio erogato  con le modalità stabilite da uno o più decreti del Ministro della pubblica amministrazione, garantendo almeno la percentuale di cui all’articolo 263, comma 1, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.

Nelle pubbliche amministrazioni, tenuto conto dell’evolversi della situazione epidemiologica, ciascun dirigente:

  1. a) organizza il proprio ufficio assicurando, su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale, lo svolgimento del lavoro agile nella percentuale più elevata possibile, e comunque in misura non inferiore a quella prevista dalla legge, del personale preposto alle attività che possono essere svolte secondo tale modalità, compatibilmente con le potenzialità organizzative e l’effettività del servizio erogato;
  2. b) adotta nei confronti dei dipendenti di cui all’articolo 21-bis, del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, nonché di norma nei confronti dei lavoratori fragili, ogni soluzione utile ad assicurare lo svolgimento di attività in modalità agile anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento come definite dai contratti collettivi vigenti, e lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale.

 Le pubbliche amministrazioni dispongono una differenziazione dell’orario di ingresso e di uscita del personale, fatto salvo il personale sanitario e socio sanitario, nonché quello impegnato in attività connessa all’emergenza o in servizi pubblici essenziali. È raccomandata la differenziazione dell’orario di ingresso del personale anche da parte dei datori di lavoro privati.

È fortemente raccomandato l’utilizzo della modalità di lavoro agile da parte dei datori di lavoro privati, ai sensi dell’articolo 90 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, nonché di quanto previsto dai protocolli di cui agli allegati 12 e 13 al presente decreto.

In esecuzione del suddetto quadro normativo si forniscono le seguenti disposizioni.

I responsabili di struttura devono organizzare il proprio ufficio assicurando, su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale, lo svolgimento del lavoro agile nella percentuale più elevata possibile, e comunque garantendo in modalità agile almeno il 50% del personale in servizio.

Nell’organizzazione della rotazione va tenuto conto degli spazi e va evitata il più possibile la compresenza, compatibilmente con la qualità e l’effettività del servizio erogato.

I responsabili di struttura ricomprendono nella rotazione anche i responsabili di ufficio con coordinamento, fatte salve le esigenze di servizio e quelle connesse al proprio ruolo organizzativo.

Nella rotazione si deve tenere conto di criteri di priorità che considerino le condizioni di salute del dipendente e dei componenti del nucleo familiare, della presenza di figli minori di quattordici anni, della distanza tra la zona di residenza o di domicilio e la sede di lavoro, nonché del numero e della tipologia dei mezzi di trasporto e dei relativi tempi di percorrenza.

In caso di quarantena con sorveglianza attiva o di isolamento domiciliare fiduciario, il lavoratore che non si trovi nella condizione di malattia certificata svolgerà la propria attività lavorativa in modalità agile.

Qualora nel corso di una giornata lavorativa in presenza o in modalità agile debbano essere effettuati accertamenti sanitari per se stessi o per i figli minorenni disposti dall’autorità sanitaria competente per il Covid–19, l’assenza deve intendersi equiparata al servizio effettivamente prestato, purché gli accertamenti siano comprovati da apposita certificazione.

 

Norme comportamentali comuni a tutte le attività negli spazi interni ed esterni dell'Ateneo

 

A seguito del monitoraggio effettuato sui comportamenti tenuti dalla comunità accademica, si rende necessario richiamare i seguenti obblighi:

 

  1. Indossare sempre la mascherina.
  2. Garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro.
  3. Sono proibiti momenti conviviali, anche nella pausa pranzo e caffè.
  4. L’utilizzo dei distributori automatici è consentito solo individualmente evitando di intrattenersi negli spazi adiacenti.
  5. Apertura periodica delle finestre nei locali utilizzati.
  6. Evitare gli spostamenti tra uffici.
  7. Igienizzarsi le mani prima di accedere ad altri spazi esterni alla propria postazione di lavoro e prima dell’utilizzo delle attrezzature comuni (servizi igienici, fotocopiatrice, distributori automatici).
  8. Ridurre al minimo lo scambio di documentazione cartacea tra uffici.
  9. Ridurre al minimo la compresenza delle persone negli spazi lavorativi delle strutture didattico scientifiche e dell’amministrazione centrale.
  10. Considerata la modalità agile di lavoro adottata dall’Ateneo, il personale dovrà privilegiare l’utilizzo della Piattaforma Teams, presso la quale mantenere la disponibilità durante il proprio orario di lavoro, sia in presenza che a in smart working.
 

Altre disposizioni comuni

 
  1. Le riunioni si devono svolgere tassativamente a distanza, preferibilmente sulla Piattaforma Teams.
  2. Le riunioni degli Organi Collegiali a tutti i livelli si svolgono a distanza sulla Piattaforma Teams.

Si dispone che ogni Area Culturale proceda all’attivazione della procedura di tracciamento e monitoraggio delle presenze dei docenti, degli assegnisti, dei dottorandi e dei collaboratori attraverso il sistema QRCODE adottato in via sperimentale dalle Facoltà di Ingegneria e di Economia.

 

Tracciamento stato Covid-19 in Ateneo

 

Su diretto mandato del MUR la Conferenza dei Rettori è stata incaricata di predisporre un database rivolto al sistema universitario con l’obiettivo di monitorare costantemente la situazione riguardante l’epidemia Covid-19 che le Università devono quotidianamente compilare.

Contestualmente è sorta l’esigenza per l’Ateneo di mettere in atto tutte le misure precauzionali possibili, in attesa di comunicazioni e disposizioni da parte dell’Autorità sanitaria competente.

Pertanto tutti i membri della comunità universitaria (docenti, PTA, assegnisti, dottorandi, studenti, ecc.) in isolamento per tampone positivo a Covid o messi in quarantena precauzionale dalla Autorità Sanitaria competente in quanto “contatti stretti”, devono darne tempestiva comunicazione al Referente Covid di Ateneo (referente_covid@univpm.it), indicando la data di positività del tampone se effettuato, la data dell’ultimo accesso in Ateneo e una breve descrizione dei luoghi (aula, laboratorio, studio) e delle persone frequentate.

In caso di frequenza di attività didattica in presenza da parte di casi positivi, tutti gli studenti del corso i presenti in aula potranno accedere in Ateneo solo dopo 14 giorni dall'ultimo contatto con il caso.

Il preside o i direttori della rispettiva area culturale ne daranno tempestiva comunicazione agli interessati.