L’Arte incontra il mondo agricolo

Messa a dimora della prima vite del Terzo Paradiso

Comunicato stampa dell'8Giugno 2017

L’Arte incontra il mondo agricolo. Giovedì 8 giugno alle ore 10:00, presso l’Aula Magna di Ateneo al Polo Monte Dago di Ancona, è stato organizzato un incontro speciale per presentare “Terzo Paradiso. Viticoltura sostenibile e biodiversità”. L'artista Michelangelo Pistoletto a causa di una indisposizione non è riuscito a partecipare, c'erano per lui la famiglia Aramona Pistoletto, presidente di Città dell’Arte – Fondazione Pistoletto e l’ambasciatore di Terzo Paradiso Saverio Teruzzi, e poi il Rettore Sauro Longhi, il Direttore del D3A Nunzio Isidoro, il direttore dell’Orto Botanico Selva di Gallignano Fabio Taffetani e la Prof.ssa Oriana Silvestroni. Alle ore 15:00 la visita all’Orto Botanico nel sito scelto per l’installazione del Terzo Paradiso a cura dell’artista, con la messa a dimora della prima vite che farà parte dell’opera unica.


Michelangelo Pistoletto, nato a Biella il 25 giugno 1933, è un artista, pittore e scultore italiano, animatore e protagonista della corrente dell'arte povera. Nel 2003 Pistoletto scrive il manifesto del Terzo Paradiso e ne disegna il simbolo: una riconfigurazione del segno matematico d’infinito, che grazie alla sua intuizione si compone di tre cerchi consecutivi, ciascuno dei quali simboleggia un “paradiso”. I due cerchi esterni rappresentano la dicotomia natura-artificio. Il primo vede gli esseri umani totalmente integrati nella natura, il secondo è il paradiso della scienza e della tecnologia. Il cerchio centrale è la compenetrazione fra i due opposti, il Terzo Paradiso, ovvero la connessione equilibrata tra natura e artificio. Non solo. Il termine paradiso deriva dall'antica lingua persiana e significa “giardino protetto”: l’Orto Botanico della facoltà di Agraria, laboratorio didattico sede di studio e sperimentazione, si presenta quindi come location perfetta per ospitare un’istallazione carica di valori estetici, naturalistici e filosofici. La materia viva per costruire l’istallazione è la vite, che snodandosi lungo il percorso tracciato da Pistoletto, comunica con la forza emotiva dell’arte temi legati alla viticultura, alla biodiversità, all’agricoltura sostenibile. Si parte dalla terra per arrivare al futuro.