Igiene e Medicina Preventiva

Anno Accademico 2022-2023

 
icona sede
 

Ancona

icona crediti
 

240 CFU

icona durata
 

4 anni

icona rete formativa
 
 
 
 
 
 
 
 

Profilo dello specialista

 

Lo specialista in Igiene e Medicina Preventiva deve aver maturato conoscenze tecniche, scientifiche e professionali nei campi della medicina preventiva, dell'educazione sanitaria e promozione della salute, della programmazione, organizzazione e valutazione delle tecnologie e dei servizi sanitari (management sanitario), dell’igiene degli alimenti e della nutrizione, dell'igiene e della sicurezza ambientale, dell’igiene e della sicurezza del lavoro, dell'edilizia civile e sanitaria, della statistica medica, dell’epidemiologia, della demografia, dei sistemi informativi sanitari, della legislazione sanitaria, delle prove di efficacia della prevenzione e dell'assistenza sanitaria utilizzando gli strumenti metodologici che l’epidemiologia fornisce quali l’evidence based healthcare.

 

Obiettivi formativi

 

Obiettivi formativi di base:

  • acquisire conoscenze di metodologia statistica, epidemiologia, psicologia, sociologia, economia, storia della medicina, genetica, microbiologia, patologia clinica, tecnologie mediche applicate, diritto, fisica e chimica dell'ambiente e di vita e di lavoro;
  • acquisire capacità di utilizzo della statistica, dei sistemi informativi, dei sistemi di comunicazione e della normativa nell'ambito della prevenzione sanitaria;
  • utilizzare le conoscenze di base e della metodologia epidemiologica per la sorveglianza ed il controllo dei rischi chimico-fisici, ambientali e microbiologici, delle malattie genetiche, infettivo cronico degenerative e degli incidenti negli ambienti di vita e di lavoro e del loro impatto sulla qualità della vita e sulla salute della collettività;
  • programmare, gestire e valutare anche sotto l’aspetto manageriale e di economia sanitaria gli interventi di prevenzione e formazione.

 

Obiettivi formativi specifici:

  • pianificare, realizzare e valutare studi descrittivi, ecologici, trasversali, analitici, sperimentali e di intervento;
  • discutere il profilo di rischio della popolazione e di gruppi a particolare esposizione;
  • descrivere ed interpretare la frazione prevenibile, per ogni problema sanitario, dei principali fattori di rischio ambientali, lavorativi, sociali e comportamentali;
  • descrivere e utilizzare i modelli di prevenzione e di promozione sull’individuo, sulla comunità e sull’ambiente fisico e sociale;
  • riconoscere ed utilizzare i principi della comunicazione del rischio ambientale;
  • programmare, organizzare e condurre interventi mirati alla tutela della salute ed alla prevenzione dei rischi di tipo infettivo, comportamentale, occupazionale ed ambientale con particolare riguardo alle valutazioni di impatto sanitario (VIS) ed ambientale (VIA) nonché la valutazione di impatto sanitario di progetti ed interventi ambientali, urbanistici, sociali ed economici;
  • organizzare la tutela della salute degli individui più a rischio della popolazione (con particolare riguardo agli anziani, ai minori, alle classi sociali disagiate, ai migranti ed ai viaggiatori);
  • programmare, organizzare e valutare interventi di prevenzione secondaria (programmi di screening);
  • programmare, organizzare e valutare interventi di prevenzione terziaria;
  • programmare, organizzare e valutare interventi nella comunità in relazione all’attuazione delle cure primarie ed al loro raccordo con l’assistenza di secondo livello;
  • contribuire alla elaborazione di piani per la salute a carattere interdisciplinare ed intersettoriale;
  • programmare, organizzare e valutare interventi di vigilanza, ispezione e controllo di alimenti e bevande nelle fasi di produzione, trasporto, manipolazione, commercio, somministrazione ed utilizzazione;
  • applicare i principi della corretta nutrizione a livello di famiglie e di comunità organizzate;
  • programmare, attuare e valutare interventi di educazione alimentare;
  • organizzare e gestire sistemi informativi ai fini sanitari;
  • utilizzare la metodologia epidemiologica e l’analisi economica quali strumenti della programmazione;
  • utilizzare le tecniche di evidence based medicine (EBM), evidence based healthcare (EBHC), evidence based prevention (EBP) e evidence based public health (EBPH);
  • descrivere, interpretare ed utilizzare i modelli dei sistemi sanitari, ed i relativi meccanismi di controllo, di direzione, di finanziamento e di gestione e valutarne i livelli di appropriatezza, efficacia ed equità;
  • utilizzare ed attuare modelli di analisi costi/efficacia, costi/beneficio, costi/utilità e i principi dell’economia sanitaria;
  • programmare, organizzare e valutare sul territorio ed in ospedale i servizi e la loro qualità;
  • progettare, realizzare e valutare interventi di sanità pubblica in occasione di emergenze;
  • progettare, realizzare e valutare l’attività di formazione continua su metodi e contenuti della sanità pubblica;
  • riconoscere il ruolo giuridico dell’operatore di sanità pubblica nell’attuale scenario sanitario nazionale e regionale;
  • riconoscere le problematiche inerenti la percezione della malattia e della salute in altre culture;
  • descrivere i principali mutamenti degli stili di vita legati ai nuovi fenomeni sociali ed interculturali, utilizzando gli strumenti dell’antropologia medica e culturale;
  • saper introdurre criteri di bioetica nel rapporto medico-paziente e servizi-comunità a livello di assistenza primaria e di attività di prevenzione, con particolare riguardo alla definizione delle priorità;
  • conoscere, utilizzare ed interpretare i risultati delle metodiche di valutazione multidimensionale degli interventi e delle tecnologie sanitarie (health technology assessment);
  • conoscere le potenziali applicazioni della tecnologia genomica in ambito di prevenzione individuale e collettiva, con particolare riferimento alla genomica di sanità pubblica;
  • partecipare ad attività di ricerca ed interventi organizzativi di servizi e presidi specifici della tipologia della Scuola nell’ambito dell’epidemiologia applicata, dell’organizzazione della prevenzione e della promozione della salute, della programmazione, organizzazione, gestione e valutazione dei servizi sanitari, della realizzazione di campagne di prevenzione primaria o secondaria e di interventi di educazione sanitaria, nonché dell’organizzazione ed attivazione di sistemi di sorveglianza attiva;
  • partecipare alle attività delle direzioni sanitarie, dei distretti sanitari, dei dipartimenti di prevenzione, delle agenzie sanitarie e delle agenzie per l’ambiente.

 

Obiettivi affini o integrativi:

 

acquisire capacità di interagire con gli specialisti delle altre tipologie della classe, nonché con i laureati e gli specialisti delle Aree delle classi sanitarie, nei campi dell’analisi epidemiologica, dell’organizzazione dei servizi della valutazione degli interventi sanitari e della gestione delle emergenze sanitarie.

 

Obiettivi formativi integrati (ovvero tronco comune):

  • Il Medico in formazione (MIF) deve aver acquisito competenze in statistica medica, igiene, medicina legale, medicina del lavoro, epidemiologia, organizzazione aziendale, demografia, psicologia del lavoro e delle organizzazioni, diritto del lavoro.
  • L'obiettivo della formazione comune per le discipline della classe è mirato ad acquisire conoscenze dell'inquadramento e caratterizzazione di diversi gruppi di popolazione, della loro organizzazione generale e lavorativa e degli stili di vita, tenendo in considerazione le implicazioni sempre più importanti di tipo psicologico.
  • Il tutto è finalizzato a realizzare adeguate valutazioni statistiche, analisi di problemi igienistici, medico-legali, lavorativi e di rischio, riconoscimenti di idoneità anche per mansioni in ambito aeronautico e spaziale, accertamenti di patologie, di invalidità, ed applicazione di tutti i criteri preventivi così come previsto dalla normativa attuale e dalle sue evoluzioni.

 

Attività professionalizzanti obbl:igatorie per il raggiungimento delle finalità didattiche:

  • aver collaborato alla predisposizione ed alla valutazione di almeno tre fra: interventi di informazione o educazione sanitaria, campagne di vaccinazione, indagini di sorveglianza dei rischi ambientali indoor/outdoor nelle comunità e/o gruppi a rischi, adeguatezza igienico-sanitaria di procedure produttive e/o di prestazioni di servizi, interventi di prevenzione in comunità;
  • aver collaborato ad almeno un programma di screening;
  • aver collaborato ad almeno un programma di valutazione e gestione del rischio professionale e di sorveglianza sanitaria;
  • aver effettuato almeno uno studio di fattibilità per la soluzione di problemi di salute di una comunità ed uno studio di fattibilità per la soluzione di problemi organizzativi di una istituzione;
  • aver collaborato almeno ad una valutazione di tecnologie sanitarie sotto il profilo dell'affidabilità, della sicurezza, dei rapporti costi-beneficio, costi-efficacia, costi-utilità, aspetti etici e giuridici;
  • aver collaborato alla predisposizione ed alla valutazione di almeno due programmi di miglioramento della qualità ed averne progettato e realizzato almeno uno in modo autonomo;
  • aver partecipato alla revisione critica della letteratura scientifica, con almeno una revisione sistematica con annessa meta-analisi, inerente gli interventi di prevenzione, diagnosi e cura, alla luce dell'EBM, EBHC, EBP e EBPH e aver collaborato all'attuazione dei principi di efficacia, appropriatezza ed efficienza nel processo decisionale in Sanità Pubblica;
  • aver collaborato alla progettazione, realizzazione e valutazione di almeno un programma di gestione del rischio clinico e della sicurezza del paziente inclusa la prevenzione e controllo delle Healthcare Associated Infections (HAI) e di Anti Microbial Stewardship (AMR);
  • aver collaborato alla realizzazione di almeno una Root Cause Analysis (RCA) ed una Failure Mode Effect Analisys (FMEA).
  • aver partecipato ad almeno una indagine epidemiologica di sorveglianza nutrizionale nelle comunità e/o gruppi a rischio e ad almeno una valutazione e categorizzazione di rischio alimentare;
  • aver collaborato alla progettazione ed alla realizzazione di almeno un intervento di formazione di base o permanente per operatori dell'area sanitaria;
  • aver collaborato ad almeno un progetto di comunicazione con la popolazione, direttamente o attraverso i mass media, relativi a problemi o emergenze sanitarie;
  • aver collaborato all'organizzazione di interventi emergenza sanitaria (reali o simulati);
  • aver applicato la metodologia di ricerca qualitativa (reale o simulata);
  • aver partecipato ad attività di Health Impact Assessment (reale o simulata);
 
 
Contatti
 

Direttore

Prof.ssa Pamela Barbadoro

 

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