La trota della Sardegna

Siccità in Sardegna

15 marzo 2024

I Salmonidi sono pesci molto noti perché includono specie apprezzate dal punto di vista alimentare, come il salmone atlantico, e in quanto specie di interesse per la pesca sportiva, come la trota fario. Essi sono animali esigenti da un punto di vista ecologico perché hanno bisogno di fiumi freschi e ossigenati per la riproduzione. Alcune specie sono anche in grado di spostarsi dalle acque dolci al mare per alimentarsi, un comportamento che è però limitato alle aree geografiche caratterizzate da climi freddi.

 

Probabilmente, proprio via mare le trote fario sono riuscite a raggiungere la Sardegna dalle coste continentali europee quando l’emisfero boreale era caratterizzato da un clima particolarmente rigido, durante le glaciazioni (terminate circa 11.000 anni fa). In seguito, la Sardegna è andata incontro a un progressivo riscaldamento e inaridimento ambientale, che ha raggiunto condizioni estreme in questi ultimi anni. In effetti, già negli anni ’30 del Novecento l’ittiologo Francsco Pio Pomini osservava che i corsi d’acqua dell’Isola, sottoposti a drammatiche secche estive, rappresentano una vera e propria sfida per la sopravvivenza delle trote sarde, auspicando criteri stringenti di protezione per un pesce che è diventato l’emblema della biodiversità delle acque dolci in Sardegna.

 

Grazie a un lavoro che ha visto la collaborazione di un’equipe di ricercatori dell’Università Politecnica delle Marche (Ancona), dell’Universistà degli Studi di Cagliari e dell’Università di Montpellier in Francia, è stato possibile approfondire la genetica delle popolazioni delle trote della Sardegna, come si può leggere in una recente pubblicazione sulla prestigiosa rivista internazionle “Aquatic conservation: freshwater and marine ecosystems” (Andrea Splendiani et al., 2024, https://doi.org/10.1002/aqc.4099).

 

Il quadro che emerge dall’analisi dei marcatori molecolari utilizzati (DNA mitocondriale e nucleare) è estremamente interessante ma evidenzia anche un’elevata criticità. Infatti, la struttura genetica delle trote sarde è il frutto di una lunga storia evolutiva in un contesto insulare, dove le popolazioni di trota sono andate incontro  a una forte divergenza rispetto a quelle continentali, adattandosi a sopravvivere in corsi d’acqua che in estate spesso si riducono a delle pozze di acqua relativamente calda e fangosa. Purtroppo però questi ambienti così difficili hanno lasciato un segno evidente nel genoma delle trote sarde, assai poco variabili dal punto di vista genetico perché sottoposte a drastici “colli di bottiglia”.

 

Infatti, i periodi di siccità, spesso seguiti da spaventose alluvioni (negli ultimi anni si sono abbattuti sulla Sardegna ben 13 cicloni tropicali mediterranei), provocano una mortalità elevatissima alla quale sopravvivono solo pochi individui dai quali la popolazione può riprendersi ma con un polimorfismo genetico ridotto al lumicino! Inoltre, le trote superstiti tendono a riprodursi all’interno di popolazioni isolate per la presenza di ostacoli naturali e artificiali (come le dighe) che impediscono lo scambio genetico e portano a un elevato livello di consanguineità.

 

In definitiva, lo studio di Splendiani et al. (2024) ha svelato la grande vulnerabilità di queste popolazioni che sopravvivono in ambienti fluviali estremi per i Salmonidi, come già osservato dagli zoologi del passato. Appaiono pertanto indispensabili misure concrete di conservazione come l’eliminazione delle barriere artificiali che ostacolano il potenziale flusso genico tra le popolazioni isolate all’interno dei bacini idrografici. In questo modo, la variabilità genetica potrebbe aumentare naturalmente e di conseguenza contrastare l’allarmante livello di erosione genetica che caratterizza le trota native ancora presenti in Sardegna.

 

Fig. 1. Un esemplare di trota sarda (Rio Flumineddu, Bacino del Cedrino) disegnato dal celebre illustratore scientifico Paul Vecsei.  

 

Fig. 2. Le difficili condizioni ambientali dei corsi d'acqua della Sardegna (affluente del Flumendosa, dalla Carta ittica della Sardegna, https://portal.sardegnasira.it/tutela-della-fauna-ittica-delle-acque-dolci).

 

 
 
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