Obesità: nuova pubblicazione su Molecular Metabolism

Il gruuppo di lavoro coordinato dal prof. Antonio Giordano

4 marzo 2024

L’obesità rappresenta oggi un notevole problema dal punto di vista sociale, economico e sanitario, perché è una condizione patologica estremamente diffusa e ad essa si associano alcune delle malattie croniche più frequenti nelle nostre società quali il diabete di tipo 2 e patologie epatiche e cardiovascolari. Purtroppo, non esistono, ad oggi, trattamenti farmacologici specifici per l’obesità.

 

Il gruppo di ricerca coordinato dal Prof. Antonio Giordano, docente ordinario di Anatomia Umana presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Sezione di Neuroscienze e Biologia Cellulare, Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'UnivPM, con le docenti Ilenia Severi e Jessica Perugini, ha recentemente pubblicato su Molecular Metabolism una ricerca che potrà suggerire una innovativa e valida strategia terapeutica per l’obesità grave e complicata.

 

La ricerca si inserisce nello studio dell’anatomia funzionale dei tessuti adiposi. Nel lavoro si dimostra che le cellule macrofagiche contenute all’interno dei tessuti adiposi producono acetilcolina, molecola dotata di potenti effetti biologici. In corso di obesità, la produzione di acetilcolina da parte delle cellule macrofagiche aumenta, soprattutto nel tessuto adiposo viscerale, che è quello maggiormente implicato nell’insorgenza delle complicanze dell’obesità, e in questa sede l’acetilcolina esplica effetti benefici, perché è in grado di ridurre l’infiammazione e l’insulino-resistenza del tessuto adiposo obeso. Un aspetto fondamentale della ricerca è che tale evento avviene non solo in animali da esperimento ma anche in pazienti con obesità. In un’ottica traslazionale, quindi, il potenziamento selettivo della trasmissione colinergica nel tessuto adiposo, ottenuto ad esempio con molecole, alcune già note e disponibili, in grado di inibire gli enzimi idrolitici per l’acetilcolina specificatamente espressi dagli adipociti, può rappresentare una valida strategia terapeutica per l’obesità grave e complicata.

 

Il lavoro, reso possibile in buona parte grazie ad un finanziamento della Fondazione Cariverona dedicato alla ricerca di base, ha visto la partecipazione di gruppi di ricerca dell’Università di Milano ma la maggior parte dei risultati sono stati ottenuti nei laboratori dell’Università Politecnica delle Marche, in particolare, mediante l’utilizzo di una sofisticata tecnica di biologia molecolare, l’ibridizzazione in situ a fluorescenza, per la prima volta applicata ai tessuti adiposi.

 

La ricerca pubblicata è consultabile al link (4230 KB).

 

Nella foto da sinistra: Antonio Giordano, Georgia Colleluori, Ilenia Severi e Jessica Perugini.

 

 
 
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