Il GeFi itinerante: dalla scena del crimine alle aule di giustizia

Genetisti Forensi Italiani

 
particolare locandina
 
 

Il DNA ha fatto il suo ingresso nelle aule di giustizia più di 30 anni fa; da allora il tumultuoso avanzamento scientifico-tecnologico ha portato ad un impressionante salto di qualità e fornito strumenti identificativi poderosi alle “scienze del crimine”. Oggi la complessità dell’analisi del DNA richiede, tuttavia, che le indagini siano affidate ad esperti qualificati della materia, in grado da un lato di fornire risultati scientificamente validi e dall’altro di cogliere e tenere in considerazione i limiti che questa tecnica presenta, che risiedono nella sua stessa enorme potenzialità identificativa.

Le stesse indagini di paternità in ambito civilistico vengono purtroppo molto spesso arbitrariamente affidate da alcuni Giudici a professionisti lontani da competenze in ambito di genetica forense, ignari della complessità interpretativa del dato di laboratorio e del calcolo biostatistico di paternità e neppure in grado di svolgere autonomamente le indagini di laboratorio richieste per cui sono costretti a subappaltare il lavoro.

Il GeFi, Genetisti Forensi Italiani, Società Scientifica affiliata alla Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni (SIMLA), che ha da sempre evitato la banalizzazione mediatica offerta da numerose trasmissioni televisive sulle analisi del DNA, ha voluto organizzare ad Ancona un convegno rivolto a Giudici e Magistrati, agli Ordini Professionali dei Medici, dei Biologi e degli Avvocati e ad altre figure coinvolte nelle indagini, dal titolo “Dalla scena del crimine alle aule di giustizia, primo evento di un “GeFI itinerante” che avrà repliche su tutto il territorio nazionale. Il fine è quello di sottolineare non solo le potenzialità delle analisi del DNA, ma anche i limiti e l’assoluta necessità di allinearsi a raccomandazioni/linee guida che il Gefi ha elaborato in linea con la Società Internazionale di Genetica Forense (ISFG), sia in tema di identificazione individuale che di accertamento parentale.

Verranno svelate le verità scientifiche dei casi più famosi che hanno interessato la cronaca nazionale, quali gli omicidi del piccolo Samuele Lorenzi di Cogne (AO), di Meredith Kercher a Perugia, di Yara Gambirasio a Brembate di Sopra (BG) e di Melania Rea nel bosco di Ripe di Civitella (TE). Si parlerà tra i cold cases dell’analisi di reperti biologici collegati agli attentati di stampo terroristico-mafioso del Giudice Falcone dell’Addaura (PA), il 21 giugno 1989, ed del Giudice Paolo Borsellino di via D'Amelio a Palermo il 19 luglio 1992. Una relazione riguarderà  l’importanza delle analisi del DNA nella lotta contro la violenza alle persone fragile, di cui il GeFI ha redatto linee guida per la repertazione di tracce biologiche, che sono state recepite dal Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 24 novembre 2017 nelle linee guida nazionali per il soccorso e l’assistenza socio-sanitaria alle vittime di violenza. Non poteva, infine, mancare “un giro” nel laboratorio di Genetica Forense di Ancona, uno dei pochi laboratori universitari accreditato ISO 17025, autorizzato all’inserimento dei profili del DNA nella Banca Dati Nazionale, alla stregua delle Forze dell’Ordine.

 

dove
Aula Montessori, Polo Murri, Facoltà di Medicina, Torrette di Ancona
 
 
 
 
quando
10 maggio 2019
 
 
 
 
 
 
 
segreteria

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