Calano gli universitari in Italia, ma crescono all'Università Politecnica delle Marche

rettorato - visione notturna

L’Univpm, in controtendenza rispetto agli altri Atenei, segnala una costante crescita passando dagli 11.656 iscritti del 1999 ai 16.494 del 2012

Sono apparse nei media dati allarmanti sulla pesante riduzione di iscritti alle Università italiane.

L’Università Politecnica delle Marche in completa controtendenza rispetto agli altri Atenei segnala una costante crescita che ha permesso di passare dagli 11.656 iscritti del 1999 ai 14.929 del 2005 fino ai 16.494 del 2012 (dati certificati dal Ministero Istruzione Università Ricerca).

Quindi con uno straordinario aumento del 10% rispetto al 2005 proprio nel periodo in cui il sistema universitario italiano perdeva decine di migliaia di studenti.

Anche i dati per ora provvisori dell’Anno Accademico appena iniziato confermano questo trend assai positivo e in controtendenza con i dati nazionali perché il numero delle immatricolazioni cresce ancora di circa il 5%, mentre i primi dati nazionali segnalano una riduzione delle immatricolazioni dell’ordine del 10%.

Grande soddisfazione viene espressa dal Rettore Marco Pacetti che afferma:

“Il dato nazionale segnala una situazione gravissima della quale le forze politiche dovrebbero farsi carico perché si sta letteralmente rischiando l’avvenire del Paese che è già gravemente sottodotato di laureati rispetto agli altri  paesi più sviluppati (19 laureati su 100 abitanti nell’età più produttiva rispetto a una media quasi doppia dei paesi OCSE).

Nella economia della conoscenza avere un così basso numero di laureati significa che il Paese è condannato ad un inesorabile declino economico ed alla irrilevanza nello scenario internazionale.

I risultati in controtendenza dell’UNIVPM forse si spiegano con la focalizzazione su discipline tecnico-scientifiche, sulla alta reputazione dei corsi e sulla qualità dei servizi offerti agli studenti (mq/studente pari al doppio della media nazionale).

L’Università Politecnica delle Marche consapevole della necessità di favorire l’accesso ulteriore di studenti meritevoli all’Università e cosciente delle gravi difficoltà economiche che la famiglie sono chiamate ad affrontare non ha previsto negli ultimi due anni aumenti della contribuzione studentesca potendo comunque vantare una solidità finanziaria che permette di continuare importanti piani di investimento in borse di studio, dottorati di ricerca e rinnovo continuo delle apparecchiature scientifiche per dare opportunità ai tanti giovani talenti che trovano affascinante il campo della ricerca scientifica.”