INDAGINE - Lo sviluppo intelligente nei Comuni delle Marche

Profumo, Longhi, Mancinelli, Calcinaro, Compagnucci

Comunicato stampa del 29 ottobre 2019

I risultati dell’indagine “Lo sviluppo intelligente nei comuni delle Marche: i risultati dell’indagine Smart Cities eCommunities” sono stati presentati in un incontro all’Università Politecnica delle Marche, al Faculty Club, martedì 29 ottobre. A illustrare l’indagine il prof. Fabiano Compagnucci UnivPM, ne hanno discusso Sauro Longhi Rettore UnivPM, Francesco Profumo Presidente Compagnia di San Paolo, Valeria Mancinelli Sindaco di Ancona, Paolo Calcinaro Sindaco di Fermo e Gianluca Spinaci Capo di Gabinetto del Segretario Generale del Comitato delle Regioni in collegamento utilizzando un robot di telepresenza che è in grado di muoversi fra le persone rivolgendosi a chi sta parlando e, contestualmente, mostrare il viso di chi è connesso da remoto.
Il concetto di Smart City e Smart Communities ha numerose accezioni. Quella al centro dell’appuntamento lo connota come l’insieme di diversi attori (capitale umano, sociale, ambientale e Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione – ICT) impegnati a generare uno sviluppo economico sostenibile e una migliore qualità della vita.

Adottare questa definizione ha due conseguenze principali. In primo luogo, ci suggerisce che lo sviluppo intelligente va perseguito e declinato anche in ambienti dai caratteri non spiccatamente urbani (fino ad oggi, invece, il focus è stato maggiormente urbano e metropolitano) che svolgono un ruolo imprescindibile nel mantenimento della coesione sociale, ambientale ed economica a livello locale. In secondo luogo, sottolinea l’importanza delle amministrazioni locali nel gestirne la governance.

La presentazione dei risultati dell’indagine Anci-Univpm su Smart Cities e Communities nelle Marche offre lo spunto per discutere più in generale del modello di sviluppo economico italiano fra economia della conoscenza e manifattura a bassa intensità tecnologica, dei suoi limiti e delle sue potenzialità, degli aspetti istituzionali dello sviluppo economico, dei prerequisiti per lo sviluppo intelligente, del ruolo che le tecnologie possono giocare in questo processo.

L’INDAGINE
L’indagine è frutto di uno studio che ha preso in esame i dati riguardanti 151 Comuni che hanno risposto al questionario (pari al 64% del totale dei Comuni marchigiani). Il questionario è stato somministrato a tutti i 236 comuni marchigiani in un periodo compreso fra il 2013 ed il 2015. Le province di Ancona e Fermo sono quelle in cui l’adesione è risultata maggiore, seguite da Macerata e Pesaro, mentre Ascoli Piceno ha fatto registrare una percentuale di poco superiore al 50%.
Oltre il 70% dei comuni ha dichiarato, inoltre, che il settore su cui la loro economia poggia maggiormente è attualmente in crisi. Agricoltura e manifattura, i settori di maggior specializzazione, sono al contempo quelli che stanno sperimentando le maggiori difficoltà. Una crisi che, comunque, ha colpito anche i comuni senza una specializzazione specifica, e, in misura sensibilmente inferiore, quelli in cui i servizi costituiscono l’attività distintiva. Su quali settori puntare ed investire per il futuro? Le amministrazioni comunali non sembrano avere dubbi. Agricoltura di qualità e turismo, due settori complementari e sinergici, sono la soluzione per la maggioranza dei comuni marchigiani (la prima soprattutto per i comuni medio-piccoli, il secondo traversale all’ampiezza demografica) che, al contempo, sembrano aver perso fiducia nel ruolo trainante della manifattura. Servizi pubblici e terziario avanzato, infine, sono considerati settori che possono caratterizzare le traiettorie di sviluppo locali in un numero più limitato di casi, riguardando in generale, i comuni più grandi.
Dei 151 Comuni che hanno risposto al questionario, 86 hanno dichiarato di aver approvato, avviato o concluso, a partire dal 2012, almeno un progetto relativo ai 9 assi considerati (Ambiente, Sviluppo tecnologico, Economia, Energia, Mobilità, Governance, Persone, Qualità vita, Sanità smart). I progetti implementati a livello regionale, secondo quanto riportato da questi comuni, sono stati 559, di cui 368 (il 60% del totale) corredati del relativo budget di spesa, pari a 106,5milioni di Euro. Tale cifra, dunque, rappresenta una stima per difetto di quanto effettivamente investito dai comuni. Una prima serie di fatti stilizzati enunciabili riguarda il numero di progetti, la copertura territoriale, ed i budget per asse. Ambiente, Energia e Sviluppo tecnologico sono, nell’ordine, gli assi con il maggior numero di progetti implementati e la maggior copertura territoriale. Dal punto di vista dello sforzo finanziario, la graduatoria è, invece, parzialmente diversa: subito dopo l’Energia, gli assi che hanno assorbito la quota maggiore di fondi, sono l’Economia e la Qualità della vita, seguiti da Ambiente e Sviluppo tecnologico. Confrontando questi risultati con quelli discendenti dall’analisi degli indicatori delle politiche di sviluppo, emergono segnali eterogenei. L’ambiente, l’asse che vantava le migliori performance, continua a primeggiare, sia in termini di numero di progetti che di comuni coinvolti. Gli assi con le performance peggiori, ossia Sviluppo Tecnologico, Mobilità ed Economia, hanno ricevuto attenzione diversa da parte delle amministrazioni comunali.

SCARICA L’INDAGINE COMPLETA
https://economiamarche.univpm.it/files/c95b2f1944b4803d9.pdf

 
 
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