Al fine di dare attuazione ai vari DPCM attuativi di disposizioni normative adottate per far fronte all’emergenza da Covid-19 che si sono susseguiti dalla data di approvazione del Protocollo UNIVPM FASE 3, approvato con Decreto Rettorale n. 792 del 31.08.2020, ad oggi, si forniscono le seguenti indicazioni che integrano il Protocollo in essere senza modificarne l’assetto organizzativo.
Sulla base di quanto deliberato dal Comitato Regionale di Coordinamento delle Università Marchigiane nella seduta del 6.11.2020 in attuazione del DPCM del 3 novembre 2020 e dell’Ordinanza Regionale n. 42 del 5 novembre 2020 si stabilisce quanto segue.
Il personale docente svolge l’attività didattica nelle aule dell’Ateneo secondo il calendario predisposto dalle aree culturali.
Continua a svolgere l’attività di ricerca nel rispetto dei protocolli Covid adottati dall’Ateneo.
In caso di quarantena con sorveglianza attiva o di isolamento domiciliare fiduciario, il personale docente che non si trovi nella condizione di malattia certificata, svolge la propria attività in modalità a distanza dandone tempestiva comunicazione al Preside o al Direttore della rispettiva area culturale.
Inoltre, ai fini del contenimento della diffusione del virus Covid-19, qualora sussistano specifiche condizioni quali, a titolo esemplificativo, patologie che compromettono le difese immunitarie, familiari conviventi ad alto rischio da contagio, quarantena del figlio convivente minore di quattordici anni e altre motivate esigenze legate al Covid-19, i professori e i ricercatori possono richiedere di svolgere la propria attività a distanza, concordandone le modalità con il Preside o il Direttore della rispettiva area culturale.
Ai fini del monitoraggio delle attività di didattica frontale, il docente che svolge la didattica in luogo diverso dall’Ateneo, deve inserire tra i discenti il nominativo del Presidente del Corso di Studio.
Il DPCM 3 novembre 2020 all’art. 5 commi 3-5 così recita:
Le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, assicurano le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le potenzialità organizzative e con la qualità e l’effettività del servizio erogato con le modalità stabilite da uno o più decreti del Ministro della pubblica amministrazione, garantendo almeno la percentuale di cui all’articolo 263, comma 1, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.
Nelle pubbliche amministrazioni, tenuto conto dell’evolversi della situazione epidemiologica, ciascun dirigente:
Le pubbliche amministrazioni dispongono una differenziazione dell’orario di ingresso e di uscita del personale, fatto salvo il personale sanitario e socio sanitario, nonché quello impegnato in attività connessa all’emergenza o in servizi pubblici essenziali. È raccomandata la differenziazione dell’orario di ingresso del personale anche da parte dei datori di lavoro privati.
È fortemente raccomandato l’utilizzo della modalità di lavoro agile da parte dei datori di lavoro privati, ai sensi dell’articolo 90 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, nonché di quanto previsto dai protocolli di cui agli allegati 12 e 13 al presente decreto.
In esecuzione del suddetto quadro normativo si forniscono le seguenti disposizioni.
I responsabili di struttura devono organizzare il proprio ufficio assicurando, su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale, lo svolgimento del lavoro agile nella percentuale più elevata possibile, e comunque garantendo in modalità agile almeno il 50% del personale in servizio.
Nell’organizzazione della rotazione va tenuto conto degli spazi e va evitata il più possibile la compresenza, compatibilmente con la qualità e l’effettività del servizio erogato.
I responsabili di struttura ricomprendono nella rotazione anche i responsabili di ufficio con coordinamento, fatte salve le esigenze di servizio e quelle connesse al proprio ruolo organizzativo.
Nella rotazione si deve tenere conto di criteri di priorità che considerino le condizioni di salute del dipendente e dei componenti del nucleo familiare, della presenza di figli minori di quattordici anni, della distanza tra la zona di residenza o di domicilio e la sede di lavoro, nonché del numero e della tipologia dei mezzi di trasporto e dei relativi tempi di percorrenza.
In caso di quarantena con sorveglianza attiva o di isolamento domiciliare fiduciario, il lavoratore che non si trovi nella condizione di malattia certificata svolgerà la propria attività lavorativa in modalità agile.
Qualora nel corso di una giornata lavorativa in presenza o in modalità agile debbano essere effettuati accertamenti sanitari per se stessi o per i figli minorenni disposti dall’autorità sanitaria competente per il Covid–19, l’assenza deve intendersi equiparata al servizio effettivamente prestato, purché gli accertamenti siano comprovati da apposita certificazione.
A seguito del monitoraggio effettuato sui comportamenti tenuti dalla comunità accademica, si rende necessario richiamare i seguenti obblighi:
Si dispone che ogni Area Culturale proceda all’attivazione della procedura di tracciamento e monitoraggio delle presenze dei docenti, degli assegnisti, dei dottorandi e dei collaboratori attraverso il sistema QRCODE adottato in via sperimentale dalle Facoltà di Ingegneria e di Economia.
Su diretto mandato del MUR la Conferenza dei Rettori è stata incaricata di predisporre un database rivolto al sistema universitario con l’obiettivo di monitorare costantemente la situazione riguardante l’epidemia Covid-19 che le Università devono quotidianamente compilare.
Contestualmente è sorta l’esigenza per l’Ateneo di mettere in atto tutte le misure precauzionali possibili, in attesa di comunicazioni e disposizioni da parte dell’Autorità sanitaria competente.
Pertanto tutti i membri della comunità universitaria (docenti, PTA, assegnisti, dottorandi, studenti, ecc.) in isolamento per tampone positivo a Covid o messi in quarantena precauzionale dalla Autorità Sanitaria competente in quanto “contatti stretti”, devono darne tempestiva comunicazione al Referente Covid di Ateneo (referente_covid@univpm.it), indicando la data di positività del tampone se effettuato, la data dell’ultimo accesso in Ateneo e una breve descrizione dei luoghi (aula, laboratorio, studio) e delle persone frequentate.
In caso di frequenza di attività didattica in presenza da parte di casi positivi, tutti gli studenti del corso i presenti in aula potranno accedere in Ateneo solo dopo 14 giorni dall'ultimo contatto con il caso.
Il preside o i direttori della rispettiva area culturale ne daranno tempestiva comunicazione agli interessati.