Nanoparticelle per nuove terapie

nanoparticelle small

10 Settembre 2021

Nanoparticelle in aiuto per veicolare farmaci, in particolar modo antitumorali. Questo è l’oggetto della ricerca che è stata recentemente pubblicata sulla rivista internazionale “Small”, che si occupa di studi interdisciplinari alla nano- e micro-scala, con una citazione in copertina (vedi foto).

 

Lo studio parte dalla modifica di poliammine, un prodotto molto economico, che in presenza di fosfato sono in grado di assemblarsi spontaneamente in soluzione ed in funzione del pH. Aggiungendo un diverso numero di catene di polietilenglicole alle poliammine si formano nanoparticelle caratterizzate da dimensioni e carica elettrica variabile.

 

L’ideazione e la caratterizzazione chimico fisica di questo sistema è molto promettente perché la sua capacità di assemblarsi e disassemblarsi in funzione del pH ambientale, così come la variabilità della carica elettrica superficiale, lo rendono un candidato ideale per veicolare farmaci, in particolar modo antitumorali. Gli esperimenti effettuati sulle cellule con queste nuove nanoparticelle hanno evidenziato una diminuzione della tossicità e in vivo hanno mostrato la capacità di rimanere in circolazione più a lungo, prolungando l’effetto e la diffusione dei farmaci che potrebbero veicolare.

 

Questo nuovo sistema è stato caratterizzato strutturalmente arrivando ad una risoluzione nanometrica grazie agli esperimenti effettuati sotto la responsabilità di Maria Grazia Ortore del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università Politecnica delle Marche presso il Sincrotrone Elettra di Trieste.

Il lavoro è stato guidato da Sergio Enrique Moya del centro di ricerca CIC biomaGUNE Basque Research and Technology Alliance (BRTA) di San Sebastian, con cui il Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente Univpm ha una consolidata collaborazione, e ha visto la partecipazione anche dell’assegnista di ricerca Paolo Moretti e della studentessa Lorenza Tamberi che è stata a San Sebastian grazie ad una borsa di studio del Progetto ERASMUS.

 

L’articolo completo al link:  https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/smll.202170182