Univpm in Argentina con il Food

Univpm in Argentina con il Food
Univpm in Argentina con il Food

Comunicati stampa del 13 Ottobre 2016

Continuano gli scambi internazionali tra l'Università Politecnica delle Marche e altre università e istituzioni straniere. Si rafforzano i rapporti, in particolare con l'Argentina, dopo l'incontro in Rettorato con Alejandro Ceccatto, Presidente del Conicet, il Consiglio nazionale di Ricerca del Ministero in Argentina. Un incontro importante perché aveva l'obiettivo di creare una nuova rete di contatti fra Univpm e il Consiglio per la Ricerca in Argentina nell'ambito delle tecnologie alimentari ma non solo. All’incontro erano presenti oltre al Prof Mario Giordano Vice-rettore alle relazioni internazionali, il Prof Nunzio Isidoro  Direttore del D3A, Silvia Mangialardo responsabile Relazioni Internazionali, Emanuele Boselli coordinatore dei programmi internazionali per il D3A e Gabriele Paparo Delegato CUIA a Roma (Consiglio Universitario Italo Argentino)

 

“Ci è stata proposta una collaborazione per il costituendo centro di cultura italiana di Rosario. Noi interverremo in prima battuta con le nostre competenze in ambito “food” – afferma il Prof. Mario Giordano. Il presidente del Conicet si è dimostrato interessato alle nostre attività e mi ha chiesto di inviargli delle idee progettuali anche su altre aree (biologia marina e ingegneria)”.

 

“Il nostro ateneo sta lavorando sulla costituzioni di relazioni dirette con le comunità dei paesi che, per storia (per esempio, paesi di emigrazione italiana e marchigiana)  e livello scientifico, sono per noi prioritari – afferma il Prof. Mario Giordano Vice-rettore alle relazioni internazionali. Per questo continuiamo a svolgere azioni tese a far conoscere le nostre eccellenze, ma anche la nostra elevata qualità media, presso università e istituzioni straniere, anche con l’ausilio delle nostre ambasciate e dei loro addetti scientifici e culturali. Nel complesso, lo sforzo crescente che UNIVPM sta compiendo per l’internazionalizzazione, ci sta portando su livelli di assoluta eccellenza scientifica e didattica, con una crescita esponenziale della nostra reputazione internazionale. Tutto questo faciliterà quella produzione di ricchezza che la cultura genera, in tutti i settori produttivi e dei servizi nei territori in cui operiamo”.

 

 

 

 
 
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